Mount S. Michael è la nostra prima tappa di questo quarto giorno. Bel panorama, spiaggia lunga e ventosa, piena di barche attraccate, col monte che si vede in lontananza ma che sembra quasi raggiungibile a nuoto. é famoso x il fenomeno dell'alta e bassa marea.
Purtroppo non riusciamo ad andarci, dato il poco tempo che abbiamo a disposizione, e ci dirigiamo subito alla volta di Land's End, così chiamata perchè è la punta estrema della Cornovaglia, dove i vascelli in passato andavano a scaraventarsi per poi essere depredati dai bucanieri del posto, che li traevano in inganno con le luci dei fari abbaglianti. Scogliere altissime, rocciose e mare molto mosso: questo è il paesaggio predominante, con tutto il suo fascino e la sua bellezza selvaggia. La costa è imbarazzante per le sue dimensioni imponenti...così come nella Penisola di Lizard che abbiamo raggiunto poco dopo.
Il quinto giorno, dopo lo spiacevole inconveniente che è successo ad Alessandra durante la notte (quello di correre al pronto soccorso), ci dirigiamo nel carinissimo paesino di pescatori, Polperro, famoso per il suo paesaggio incantevole, le barchette, i gabbiani ed i negozietti tipici: naturalmente assaggiamo il piatto tipico del posto, i Cornish Pasties (buonissimi!). Tuttavia, il pesce che si mangia sul posto non è molto raffinato (come quello della cucina nostrana): è a base di gamberetti, crostacei e merluzzo.
Dopo Polperro ci dirigiamo alla volta di Tintagel, la città del famoso castello di re Artù, che alcuni di noi vanno a visitare, altri (tra cui io), frenati dalla pioggia incessante, rimangono ad assaporare un piacevole caffè e gelato al bar, in pieno relax.
Da quelle parti c'è anche la roccia dalla quale, secondo la leggenda, re Artù estrasse la spada...ma purtroppo non siamo andati a vederla.
Dopo Tintagel, ci avviamo verso la nostra tappa successiva, la cittadina di Bath, che riusciamo a raggiungere solo a sera inoltrata, essendoci persi tra l'utilizzo di cartine e navigatore.
YMCA è il nostro ostello, dove dormiamo x 2 notti.
Purtroppo non riusciamo ad andarci, dato il poco tempo che abbiamo a disposizione, e ci dirigiamo subito alla volta di Land's End, così chiamata perchè è la punta estrema della Cornovaglia, dove i vascelli in passato andavano a scaraventarsi per poi essere depredati dai bucanieri del posto, che li traevano in inganno con le luci dei fari abbaglianti. Scogliere altissime, rocciose e mare molto mosso: questo è il paesaggio predominante, con tutto il suo fascino e la sua bellezza selvaggia. La costa è imbarazzante per le sue dimensioni imponenti...così come nella Penisola di Lizard che abbiamo raggiunto poco dopo.
Il quinto giorno, dopo lo spiacevole inconveniente che è successo ad Alessandra durante la notte (quello di correre al pronto soccorso), ci dirigiamo nel carinissimo paesino di pescatori, Polperro, famoso per il suo paesaggio incantevole, le barchette, i gabbiani ed i negozietti tipici: naturalmente assaggiamo il piatto tipico del posto, i Cornish Pasties (buonissimi!). Tuttavia, il pesce che si mangia sul posto non è molto raffinato (come quello della cucina nostrana): è a base di gamberetti, crostacei e merluzzo.
Dopo Polperro ci dirigiamo alla volta di Tintagel, la città del famoso castello di re Artù, che alcuni di noi vanno a visitare, altri (tra cui io), frenati dalla pioggia incessante, rimangono ad assaporare un piacevole caffè e gelato al bar, in pieno relax.
Da quelle parti c'è anche la roccia dalla quale, secondo la leggenda, re Artù estrasse la spada...ma purtroppo non siamo andati a vederla.
Dopo Tintagel, ci avviamo verso la nostra tappa successiva, la cittadina di Bath, che riusciamo a raggiungere solo a sera inoltrata, essendoci persi tra l'utilizzo di cartine e navigatore.
YMCA è il nostro ostello, dove dormiamo x 2 notti.
